Cerco di non mancare mai una visita alla Galleria Carla Sozzani quando mette in mostra le immagini di World Press Photo. Ci vado per vedere cosa è successo in un anno nel mondo e all’umanità che lo abita. Ci vado per percepire emozioni forti, che non dimenticherò per giorni. Immagini che mi colpiranno per la bellezza formale ma soprattutto per la loro potenza.
Come quella del fotografo danese Mads Nissen, che ha vinto il concorso quale foto dell’anno e che ritrae il momento di intimità di Jon e Alex, due giovani omosessuali di San Pietroburgo. Un’immagine che colpisce perché tutti sappiamo come siano difficili le condizioni per gay e lesbiche in Russia ma che commuove per l’intensità del gesto, la tenerezza di un sentimento universale che va oltre le connotazioni sessuali.
Il Premio World Press Photo è uno dei più significativi riconoscimenti nell’ambito del fotogiornalismo e le fotografie dei vincitori, oltre alla pubblicazione nel catalogo, vengono esposte in tutto il mondo in importanti gallerie e musei in un tour sempre più ampio, che quest’anno prevede mostre in circa 100 città e in 45 diversi Paesi.
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La giuria di World Press Photo ha visionato 97.912 fotografie scattate da 5.692 fotografi di 131 diversi paesi e ha premiato 42 fotografi di 17 nazionalità: Australia, Bangladesh, Belgio, Cina, Danimarca, Eritrea, Francia, Germania, Gran Bretagna, Iran, Irlanda, Italia, Polonia, Russia, Svezia, Turchia e USA. Otto le categorie in concorso: spot news, notizie generali, storie d’attualità, vita quotidiana, ritratti, natura, sport e lavori a lungo termine.
Lu Guang, Sviluppo e Inquinamento in Cina
Darcy Padilla, Usa, Amore Familiare. Per 21 anni la fotografa ha documentato la vita di Julie Baird, tossicodipendente e sieropositiva e della sua famiglia.
Sandra Hayn, Germania, Angelo. Angelo è un orango maschio ferito da proiettili ad aria compressa in una piantagione di olio di palma a Sumatra e curato nel SOCP, il programma di Conservazione degli Oranghi di Sumatra.
Tra i fotografi premiati tanti italiani, tra i quali Massimo Sestini, autore dell’immagine Operazione Mare Nostrum che è nelle quattro immagini in alto e che così bene ha raccontato la tragedia dei migranti sulle carrette del Mediterraneo. La bellezza delle foto esposte anche quest’anno alla Galleria Sozzani è che ognuna di loro è una grande storia, che attraversa gli occhi e ci entra nel cervello. Rappresentano ogni fatto, in tutto il mondo, con ogni tecnica: dal rito dell’impiccagione in Iran, alle manifestazioni in piazza Taksim in Turchia, ai corpi delle vittime di un incidente aereo, alla povertà di due fratellini in Moldavia, ai volti delle studentesse rapite in Nigeria dai terroristi di Boko Haram, reclamate vanamente da tutto il mondo.
Paolo Verzone, Italia. Ritratti di cadetti nelle più prestigiose accademie militari
Arash Khamooshi, Iran. Impiccagione pubblica di un giovane, Balal, accusato di assassinio durante una rissa.
Non sono immagini felici. Anche lo scatto della categoria Sport, riprende lo sguardo sconsolato di Lionel Messi mentre fissa la Coppa del Mondo conquistata dalla Germania. Gli occhi di un uomo che in quel momento ha perso tutto. Sono immagini senza censura. Per questo importanti. Per questo bellissime.
Bao Tailiang, Cina, SPORT. 13 luglio 2014. Lionel Messi
WORLD PRESS PHOTO 2015
In mostra dal 2 al 31 maggio 2015
Galleria Carla Sozzani
Milano
Corso Como 10
Tel. 02.653531
Ingresso gratuito
Tutti i giorni ore 10.30 – 19.30
mercoledì e giovedì, ore 10.30 – 21.00
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