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La Grande Madre a Palazzo Reale: il ritratto della donna del ‘900

Grande Madre

È stata inaugurata nei giorni scorsi e rimarrà in calendario fino a metà novembre a Palazzo reale La Grande Madre, mostra ideata e prodotta dalla Fondazione Nicola Trussardi con il sostegno di BNL Gruppo BNP Paribas e curata da Massimiliano Gioni, direttore della Fondazione. Un’esposizione che per ambizione, vastità e completezza si affianca ad Arts and Foods alla Triennale e che rappresenta uno dei principali eventi di ExpoCittà.
La preparazione della mostra ha richiesto due anni di lavoro nei quali sono state raccolte oltre 400 opere di 139 artiste, artisti scrittori e registi internazionali insieme a documenti e ad altre testimonianze figurative provenienti da una ventina di musei nel mondo oltre che da fondazioni, archivi, collezioni private e gallerie. L’allestimento di duemila metri quadrati al piano nobile di Palazzo Reale, si articola in 29 sale secondo un ordinamento tematico e cronologico. La Grande Madre non prevede audioguide ma la disponibilità di una brochure di 70 pagine in dotazione con l’acquisto del biglietto assolutamente esaustiva riguardo ai temi, gli artisti e sulle opere esposte. La scelta dei curatori è stata quella di una narrazione didascalica che dà ordine a un tema di vastità enciclopedica. La Grande Madre si propone come un percorso a tappe che esplora il tema della maternità e della condizione femminile nell’ultimo secolo attraverso l’arte e la storia dell’arte e raccontando l’evoluzione della donna nella società occidentale. 

Un viaggio lungo tutto il ‘900, che parte dai ritratti di madri e bambini della fotografa statunitense Gertrude Käsebier e l’archivio iconografico della studiosa junghiana Olga Fröbe-Kapteyn e, attraverso la testimonianza di opere espressioni di tutte le avanguardie artistiche, arriva fino all’immaginario scientifico derivato anche dalle tecniche di riproduzione assistita, testimoniando le lotte delle sufraggette fino alla ribellione dei movimenti femministi utlizzando pubblicazioni, libri, manifesti, video, documentari.

La grande Madre, Keith Edmier

La grande Madre, Keith Edmier. Sullo sfondo Ragnar Kjartansson, Me and My Mother

Tra i 139 artisti figurano opere e testimonianze di Lucio Fontana, Costantin Brancusi, Edvard Munch, Umberto Boccioni, Filippo Tommaso Marinetti, Marcel Duchamp, Andy Warhol, Virginia Woolf,  Magritte, Max Ernst, Meret Oppenheim, Frida Kahlo, Louise Bourgeois, Yoko Ono, Jeff Koons, Maurizio Cattelan.

La Grande Madre, Grosse Fatigue, Camille Henrot

La Grande Madre, Grosse Fatigue, Camille Henrot

Presenti il video Grosse Fatigue di Camille Henrot vincitore del Leone d’Argento all’ultima Biennale di Venezia, il ciclo fotografico di Lennart Nilsson, il primo a riprendere un feto in endoscopia, l’affresco elettronico di Pipilotti Rist che mescola pittura barocca e videoclip e lo proietta sul soffitto di una sala di Palazzo Reale, l’installazione con i 280 passeggini dismessi dell’artista giamaicano Nari Ward disposti a forma di scafo e che deve essere attraversata dal visitatore. Nonostante la vocazione didattica e la dimensione enciclopedica, la Grande Madre riserva infatti anche momenti di intimità e di commozione.

La Grande Madre, Amazing Grace, Nari Ward

La Grande Madre, Amazing Grace, Nari Ward

Tuttavia se si cerca la figura rassicurante “materna” della mamma, la mostra lascia spiazzati. La Grande Madre è la Donna del Novecento, con tutte le sue complessità, le sue contraddizioni, i desideri, le ambizioni. È una donna che soffre, che chiede, che pensa e che crea, che grida, che ride e irride.

La Grande Madre,Femminismo Italiano

La Grande Madre,Femminismo Italiano

Che è portatrice di vita e che può infliggere la morte. La Grande Madre ci parla di nascite e di aborti, di amore e di sesso, di ribellioni, di sofferenza e di lotte. Di fecondità e di sterilità. La Grande Madre è una figura ieratica, tragica e potente, che immaginiamo con il pugno alzato.

La Grande Madre però è tutte le donne, tutte le mamme. Dopo averci incuriosito, informato – spesso turbato –  non a caso la mostra si congeda al visitatore con uno spazio dedicato al tema della perdita, dell’assenza e del ricordo. Leggiamo le pagine dedicate da Roland Barthes alla madre bambina nella Camera Chiara, le riprese di Andy Warhol alla genitrice dormiente in Julia Warhola in Bed, il recupero della figura materna persa in giovane età da Virginia Wolf.

La Grande Madre, Lennart Nilsson, A Child is Born

La Grande Madre, Lennart Nilsson, A Child is Born

L’ultima immagine delle 400 opere è l’autoritratto di Gillian Wearing che, servendosi di una maschera di cera,  ha modellato sul suo viso le fattezze della madre. Proprio quest’opera, intitolata Self Portrait as My Mother Jean Gregory è stata scelta per illustrare la mostra. Ogni donna infatti è il ritratto della propria madre. La Grande Madre siamo noi.

LA GRANDE MADRE
Palazzo Reale
Piazza Duomo 12, Milano
26 Agosto – 15 Novembre, 2015
Orari apertura: Lunedì 14.30 – 19.30. Martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30. Giovedì e sabato 9.30 – 22.30.
Biglietti: Intero 8 euro, ridotto 5 euro.

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