Uno sguardo che cattura. Due occhi azzurri illuminano un volto virile, dalla pelle ambrata, i lineamenti forti e senza tempo. La copertina di The Spirit of Sahiwal, il libro fotografico di Sohail Karmani è così bella da esercitare un richiamo irresistibile anche all’osservatore più distratto. Viene subito voglia di sfogliarlo, il volume edito da Skira e curato da Francesca Interlenghi, per poi scoprire che The Spirit of Sahiwal è la storia di un viaggio raccontato per immagini: il ritorno di un uomo nato e cresciuto altrove alle propria città d’origine, in una delle regioni più remote e antiche del Pakistan.
L’autore delle bellissime fotografie che sorprendono per la vibrazione del colore, l’intensità degli sguardi e dei volti, la dignità delle persone ritratte anche nei contesti più desolati, è professore ordinario presso la New York University di Abu Dhabi, dove attualmente tiene il corso Power and Ethics in Photography. Sohail Karmani è anche un appassionato fotografo che ha sviluppato nel tempo un proprio linguaggio narrativo incentrato sulla gente, i viaggi, la strada e la fotografia documentaria.
Proveniente da una famiglia di origini pakistane, nel 2010 si è recato per la prima volta a Sahiwal, città che ha dato i natali a suo padre, nel distretto centro orientale di Punjab, meglio conosciuto come il sito dell’Antica Civiltà della Valle dell’Indo (o civiltà di Harappa) e risalente al terzo millennio a.C.
Accompagnato dal fratello che risiede a Sahiwal, Karmani si è inoltrato nel cuore profondo della città, cogliendone l’immobilità e la vitalità: i muri diroccati e la polvere senza tempo, la luce negli occhi delle persone, i gesti autentici e naturali.
“Sembra scontato forse, ma quel viaggio si è rivelato, tra le altre cose, un’esperienza visiva incredibile – racconta Karmani – . Sono stato letteralmente sopraffatto dai colori, dalle vibrazioni, dalle storie che permeano ogni angolo di strada. Improvvisamente mi sono reso conto delle ragioni per cui l’Oriente ha sempre esercitato grande fascino nei confronti della Gran Bretagna”.
Un’esperienza cognitiva in una terra mai vista prima ma anche un viaggio alla scoperta della propria identità – o di una parte di essa – che si trasfigura nel viso e negli sguardi dell’altro. I soggetti ritratti da Karmani si raccontano guardando dritto nell’obiettivo del fotografo e direttamente negli occhi di chi li guarda da osservatore. E Karmani ci restituisce, nelle immagini di quegli sguardi fieri e in quei gesti lenti, l’essenza di un popolo che anche nelle condizioni di oggettiva povertà dichiara una forte dignità e uno straordinario spirito di resilienza.
In un contesto dominato dall’utilizzo dell’immagine usa e getta, The Spirit of Sahiwal ci riporta al valore della fotografia come linguaggio narrativo, capace di raccontare culture e visioni del mondo. Quella di Karmani ci ricongiunge a un Altrove, che appartiene a tutti e nel quale tutti possiamo riconoscerci.
The Spirit of Sahiwal sarà presentato per la prima volta il 18 dicembre 2019 alle ore 19 presso lo Spazio Kryptos di Milano. Con la curatrice Francesca Interlenghi e il critico di fotografia Roberto Mutti sarà presente l’autore. Per saperne di più: https://www.facebook.com/events/2580420402205591/
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