Storie

Francesca Polizzi, la modella curvy

Quella di Francesca Polizzi, la modella curvy, è una bella storia da raccontare. Perché lei  è una ragazza speciale, che si sta facendo strada nel mondo della moda con la forza di una bellezza non comune e di un’intelligenza molto lucida. Francesca è una modella da taglie forti, quelle che vanno dalla 46 alla 50 ma anche oltre. Posa per cataloghi, griffe di abiti da sposa, brand di gioielli, redazionali per magazine. È nata a Roma ma vive a Milano, non ha ancora 22 anni, è alta un metro e 73, ha un viso espressivo dalla pelle luminosa, lunghi capelli castani, un bel portamento, un bellissimo sorriso. La incontro davanti a un caffè nell’appuntamento che abbiamo concordato durante la Settimana della Moda a Milano. Ha un sacco di impegni tra i fitting per vari stilisti e quelli di giornalista per Mint, un magazine per il quale collabora dopo avere posato come modella in un servizio ambientato nella Roma classica.Mentre rivediamo sull’iPad le immagini patinate, dove lei mette in mostra una bellezza sontuosa e sensuale, Francesca si racconta come un’adolescente un po’ nerd, che a 13 anni si divertiva a creare blog con il linguaggio html, smanettava nella rete e giocava a calcio in cortile. Una specie di maschiaccio… che però portava già la taglia 46. Una condizione che, nonostante i successi scolastici e l’impegno nello sport – ha militato per otto anni nel campionato pallavolo di serie D – viveva con disagio e la faceva sentire emarginata: “Non c’era niente da fare: mi sentivo diversa – ricorda –. E anche se cercavo di non badarci più di tanto, era difficile rimanere indifferenti a certi giudizi. Come quello di una compagna di classe che mi disse di provare ribrezzo nel vedere che le mie cosce si toccavano quando camminavo. Rimasi scioccata! Poi la ragazzina è andata in terapia per curare una grave anoressia ma questo era il contesto nel quale mi trovavo a vivere ai tempi del liceo a Roma”.
Francesca spiega anche che inevitabilmente le sue amiche erano ragazze con il suo stesso problema. “Per reazione formavo legami con coetanee fisicamente come me, ci sembrava che la nostra unione ci desse più forza”.
Per reagire contro la tendenza all’autocommiserazione di una di loro, e dimostrare che non aveva motivo di coltivare certi complessi, a Francesca viene l’idea di regalarle per il diciassettesimo compleanno un album di foto professionali. Dopo un’attenta ricerca sul web, trova un fotografo con tanto di studio, parrucchiere, truccatore e stylist. Peccato che il giorno convenuto per l’appuntamento l’amica non si presenti : “Non ce l’ha fatta: si vergognava. E questo ti dice quanto profondo possa essere il disagio causato dai clichè sulla magrezza – spiega Francesca -. Mi sono trovata con il fotografo e lo studio pagato e a quel punto mi sono detta: vabbé, ci provo io!”.
Quando un mese dopo a Francesca sono state consegnate le foto, è scattata la scintilla: “Ho visto che ero bella davvero! Una specie di rivelazione: non dovevo diventare un’altra me stessa ma valorizzarmi. Dopo l’accettazione di se stessi, conoscenza e valorizzazione sono diventate il mio mantra”.
Forte di questa nuova sicurezza, Francesca ha deciso che sarebbe diventata una modella: “I primi tre anni sono stati un delirio – ricorda ridendo –. Ho fatto il giro a Roma di tutte le agenzie online e offline e ho preso porte in faccia a go-go. Il commento più comune che ricevevo era: ma chi sceglierebbe una modella grassa? Senza contare le agenzie mangiasoldi che ti chiedevano tremila euro per fare il corso di modelling. Ma io tenevo duro, cercavo un riscatto personale, mostrare che non ero la sfigatella di turno. Mi sono fatta le ossa: mi sono autopromossa e piano piano ho costruito una rete di conoscenze tra fotografi professionisti e addetti ai lavori affidabili. ”.
Mentre la scuola andava avanti a gonfie vele e la portava alla maturità classica con il voto di 92/100, intanto però nel settore sentimentale erano dolori: “Tra i 17 e i 19 anni non ho avuto altro che esperienze deludenti: non c’è stato un solo ragazzo che non mi abbia messo le corna. Ero sempre scartata per qualcun’altra”.
Lo studio le consente di cambiare aria e, per frequentare il corso di Design d’Interni al Politecnico, di trasferirsi a Milano. “E qui trovo un altro mondo rispetto a Roma: si parla di modelle curvy, c’è un contesto professionale e occasioni di lavoro”. Certo, l’offerta non è così ampia come per le modelle “tradizionali”, c’è solo un’agenzia specializzata ma pretende il rapporto di esclusiva e Francesca, che ha ormai una buona rete di conoscenze nell’ambiente, preferisce gestirsi da freelance.
Lavoro con continuità e sono consultata anche per collaborare ai set fotografici e nel casting di modelle come me. Mi piace quello che faccio, questo ambiente ha molte professionalità in comune con quello del design d’interni nel quale mi sto specializzando. Senza contare che le modelle curvy, soprattutto quelle che sono passate a questo settore dopo avere sperimentato il mondo delle taglie sotto la 40, sono allegre, sane, forti di un successo che è nato dalla cenere. Quello che non uccide, fortifica!”.
Le chiedo quali saranno i suoi progetti e mi risponde ridendo che sente di potere fare tante cose: “Prenderò la laurea quest’estate ma voglio continuare gli studi per l’altro biennio. Non sono ancora del tutto autosufficiente dal punto di vista economico ma come modella arrotondo molto meglio di tanti compagni di studi che la sera vanno a dare in giro i volantini. Questo mestiere mi permette di conoscere tante realtà diverse e di viaggiare. Fra poco tornerò negli Stati Uniti dove alla vacanza unirò un impegno di lavoro: visiterò Chicago e poserò anche per un marchio americano di costumi da bagno. E poi chissà: magari prima o poi apro un’agenzia di modelle curvy. Il mercato, ora che si sta affermando un’idea di bellezza finalmente più sana e democratica, ci sarebbe”.
Intanto Francesca spiega come diventare una modella “grandi taglie” nel suo blog, in un’apposita sezione piena di consigli e di considerazioni sensate. Tra le tante, quella di affidarsi sempre a fotografi professionisti, di avere molta attenzione alla propria immagine e costante cura della propria forma fisica, indipendentemente dal peso: “Vado regolarmente in palestra per mantenermi tonica. Mangio di tutto ma mai senza controllo. Una modella curvy deve trasmettere il messaggio di una bellezza sana, senza costrizioni ma anche senza eccessi. L’obesità ostentata è una forma di comunicazione tanto dannosa come quella dell’eccessiva magrezza”.
Prima di salutarci le chiedo come vanno le questioni di cuore: chissà quanti corteggiatori ora che è una modella curvy…  “Adesso benissimo – dice ridendo – sto da due anni con un ragazzo di Bergamo”. Non è geloso? “Nooo, semmai la gelosa sono io. Lui si diverte a vedermi così impegnata e tifa per me”.
E come si fa a non tifare per questa ragazza che a 22 anni ha già fatto tanta strada? W Francesca, la modella curvy!

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