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Le borse di Dalaleo, eco e glam

Le borse di Dalaleo

Le borse di Dalaleo non si dimenticano. Le avevo viste anni fa nello showroom di un’amica e mi avevano colpita per la loro morbida lucentezza, per il design grintoso ma allo stesso tempo essenziale, molto glam. Un incontro fugace che si è rinnovato recentemente al Mipel, una fiera di settore dedicata alle borse quando, tra i tanti stand presenti, le ho immediatamente riconosciute. Questa volta a presentarmele c’era una carinissima ragazza brasiliana, Jany, che indossava le ultime creazioni. “Se vuoi saperne di più devi parlarne con la titolare. Leo adesso è a Parigi per un’altra fiera ma chiamala quando torna, ti parlerà volentieri”.

Le borse di Dalaleo

Luisa Leonardi Scomazzoni, la Leo

Non sono rimasta delusa: Luisa Leonardi Scomazzoni – per tutti “la Leo”, da cui il nome del brand –  è innamorata delle sue borse ma soprattutto è innamorata della storia che c’è dietro e che adora raccontare. Una storia nata per caso, che ha portato alla creazione di qualcosa di bello che è anche buono.
Cominciamo dalla fine: le borse glam di Dalaleo, vendute in decine di boutique in tutto il mondo, sono un prodotto di riciclo, realizzato con le linguette in alluminio delle lattine delle birre usate raccolte in Brasile. Nell’economia di sopravvivenza delle favelas, ci sono degli uomini – i catadores – che rovistando tra i rifiuti, raccolgono le linguette in grandi sacchi da 50 chili l’uno.

Sempre nelle favelas ci sono delle donne che comprano il materiale grezzo e, dopo un accurato lavoro di selezione e di lavaggio, tessono tra di loro le linguette all’uncinetto realizzando la maglia in alluminio con la quale si compongono le borse.

Leo ha scoperto questi manufatti per puro caso nel 2005, durante una vacanza in Brasile e una visita da turista al mercatino di Salvador de Bahia. Guardando distrattamente tra bancarelle, ne nota una che espone delle borse fatte appunto con il tessuto in alluminio. È un colpo di fulmine: entra subito in contatto con Ivonete, la signora brasiliana che le vende al mercato e, dopo averne acquistata una, ne ordina una ventina. L’idea è di esporle nel suo showroom di elementi  per la casa di Riva del Garda. Ivonete, efficientissima, gliele consegna tutte in pochi giorni, giusto in tempo per il ritorno di Leo in Italia.

La prima borsa le viene acquistata subito in aeroporto da una signora italiana, le altre vanno via in negozio in un batter d’occhio. Superando gli ostacoli derivati dalle lingue diverse, dalle difficoltà delle comunicazioni (nel 2005 non così facili come ora) tra Riva del Garda e Salvador de Bahia, tra i diversi contesti di vita, poche settimane dopo il loro incontro Leo e Ivonete instaurano un rapporto di lavoro e un legame personale che dura tutt’ora. Ivonete si occupa della produzione della materia prima – la maglia di alluminio – e Leo del design, della promozione, della distribuzione, degli aspetti commerciali.

Una collaborazione che negli anni  ha portato al successo le borse Dalaeo migliorando sensibilmente la vita delle donne della favela che, coordinate da Ivonete, possono contare su un salario equo e sicuro.
Il prodotto nel frattempo si è evoluto moltissimo e, con il lancio della collezione nel 2007,  ha raggiunto standard di qualità distintivi.

Le borse vengono rinnovate stagione dopo stagione, proposte in varie dimensioni e soluzioni, con manici e tracolle interscambiabili e materiali ecocompatibili come la pelle vegana ma anche i cristalli di Swarovski. Tra le ultime creazioni, oltre alle collane e ai bracciali, si sono aggiunti i collari alti, rifiniti con frange realizzati con gli scarti di tessuto dei calzifici e cuscini di arredo per la casa.

Le borse di Dalaleo

Jany

La maggior parte delle proposte di Dalaleo ora sono realizzate con pannelli tessuti in Brasile e poi confezionati a mano dalla titolare (appassionata di uncinetto fin da bambina) e dalle sue collaboratrici a Riva del Garda. Tra loro c’è Jany, la ragazza brasiliana che ho incontrato a Mipel: è figlia di Ivonete, ha lasciato la favela e vive in Italia, vicino a Leo.

Le borse di DalaleoDALALEO
Piazza S. Rocco 7, Riva del Garda (TN)
Telefono: 0464 556699
Per informazioni: info@dalaleo.it
Prezzi e modelli nello store online

3 Comments

  • Reply
    milesweetdiary
    3 Ottobre 2016 at 17:26

    Ha scritto benissimo Paola sopra e concordo pienamente. Sorprendente. A prima vista non avevo nemmeno capito che fossero linguette da lattina. Degna di nota non da ultimo – anzi – la collaborazione tra Leo e Ivonete che contribuisce a migliorare la vita di alcune persone che abitano nelle favelas. Ottimo l’occhio di Leo che ha dato alle creazioni e alle persone che le realizzano un respiro più ampio. Un effetto positivo della globalizzazione.
    Grazie!

    • Paola
      3 Ottobre 2016 at 18:04

      Infatti uno degli aspetti più belli di questa storia che mia piace pensare a lieto fine, è il senso di solidarietà, rispetto e collaborazione che si è creato tra Leo e le donne della favela. Un aspetto positivo della globalizzazione, certamente.

  • Reply
    Paola
    3 Ottobre 2016 at 15:27

    Molto belle! Ci vuole davvero talento per dare bellezza a qualcosa di anonimo come una linguetta per lattine

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