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Nicoletta Fasani: ovvero i tanti volti della moda

Nicoletta Fasani

Versatilità e rigore. Due elementi opposti che quando s’incontrano nella moda possono dare vita a risultati davvero sorprendenti. Come gli abiti della stilista milanese Nicoletta Fasani che possono trasformarsi in maglie t-shirt, gonne, top, sciarpe o coprispalle ma che alla fine risultano le molteplici  interpretazioni di un’unica figura geometrica, il rettangolo.
Il gioco degli opposti e la combinazione di elementi diversi sono fattori costanti nella formazione di Nicoletta Fasani che non a caso, dopo gli studi di filosofia, ha ottenuto un master con una tesi sulle differenze di genere. E che non a caso, mentre studiava all’università, faceva pratica di taglio e cucito ai corsi triennali organizzati dalla Regione Lombardia. “Lì ho visto che tutti gli elementi di un abito alla fine sono costituiti da rettangoli, e allora, seguendo anche una mia ricerca di essenzialità, mi sono applicata su abiti costituiti su quell’unica forma geometrica”. 
L’altra ricerca sulla quale Nicoletta ha lavorato molto è quella dei materiali. Per le sue collezioni utilizza solo tessuti naturali: cotone biologico e lane lavorate in un maglificio di Rivello, in Basilicata.

Collezione Inverno 2015. Foto Roberta Dommarco, modella Tania

Collezione Inverno 2015. Foto Roberta Dommarco, modella Tania

Mononiki 01 S. Nicola lana

Collezione Inverno 2015. Foto Roberta Dommarco, modella Tania

Ma anche il filato ecologico per eccellenza, la canapa, che viene proposta anche stampata a mano con i timbri del del laboratorio tessile Hub di Milano, in una speciale collezione capsule realizzata per quest’estate. Scelte consapevoli, che portano la stilista a realizzare una moda etica e sostenibile.

Maglia in canapa con timbro a mano. Foto di Mario Carò, modella Laura Mannino

Maglia in canapa con timbro a mano. Foto di Mario Carò, modella Laura Mannino

Assecondando questo continuo ricorrere di opposti, in compenso Nicoletta quando crea le sue collezioni gioca molto. Con la geometria, inventando per i suoi rettangoli di stoffa sempre nuove forme, ma anche con le parole e con i numeri.

Collezione Intarsi 2015. Foto Andrea Biffi, modella Laura Mannino

Collezione Intarsi 2015. Foto Andrea Biffi, modella Laura Mannino

E pone il suo nome – Niki – come suffisso dei capi che battezza in base al numero di trasformazioni che possono assumere: Mononiki, Biniki, Triniki… quindi un tubino portato sottosopra diventa una maglia con il collo ad anello o anche a cappuccio, un abito assume due personalità grazie all’utilizzo di due tessuti diversi e reversibili, la maglia può diventare un ampio coprispalle o anche un top,  e una gonna può essere utilizzata come sciarpa da annodare in tanti modi.

Il divertimento di Nicoletta è nell’invenzione di capi che possono giocare tanti ruoli nel guardaroba di una donna.

Ma il suo impegno va anche nella direzione di uno stile di vita che si oppone all’accumulo e agli sprechi. Da qualche tempo la stilista organizza anche dei laboratori dove insegna a creare accessori con gli scarti dei tessuti: ne vengono fuori portachiavi, bracciali, collane. Il progetto, che finora è stato portato in tanti spazi pubblici come biblioteche, associazioni, e ad eventi legati al tema della sostenibilità, si chiama “Scartoria“.

Nicoletta Fasani nel suo laboratorio

Nicoletta Fasani nel suo laboratorio


IMG_7955Un tema serio, proposto ancora una volta, secondo lo stile di Nicoletta, in maniera divertente. E questo ce lo fa apprezzare ancora di più.
Tutte le informazioni sulle collezioni della stilista Nicoletta Fasani e sui punti vendita le potrete trovare sul suo sito e sulla pagina Facebook.

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