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La Moda Inclusiva di Iulia Barton: la sfilata più bella

Moda Inclusiva

Il 27 febbraio al teatro Vetra si svolgerà a Milano una sfilata molto speciale, nella quale 24 modelle in carrozzina e con amputazione indosseranno le creazioni di alcuni dei designer più creativi del Made in Italy. L’evento è un format di Iulia Barton, la prima agenzia al mondo di Moda Inclusiva. I proventi della manifestazione saranno destinati a Fondazione Vertical, organizzazione non profit dal 2005 impegnata nella raccolta di risorse per finanziare la ricerca scientifica e la cura delle lesioni spinali.
Ho ascoltato il progetto dalle parole di Fabrizio Bartoccioni, presidente di Vertical che ho conosciuto in occasione dell’evento. Nato nel 1977, Fabrizio è costretto su una sulla sedia a rotelle dall’eta di 17 anni quando, in seguito a un tuffo in piscina, si provocò una lesione midollare. Qualche anno dopo, con i medici italiani che non gli davano speranze  di miglioramento, si è trasferito a Miami, presso il primo centro di ricerca sulle lesioni midollari dove, oltre a migliorare la sua condizione e ad entrare in contatto con i metodi innovativi di ricerca specializzati, ha seguito percorsi formativi nel fundrising di organizzazioni no profit che l’hanno poi portato a creare la Fondazione in Italia.
Prima di Vertical non esisteva ne nostro paese una ricerca mirata sulle lesioni midollari. Ora, grazie alla Fondazione, sono state create collaborazioni scientifiche di eccellenza con il SISSA di Trieste, l’Università degli Studi di Milano, il Centro di Nanomedicina ed Ingegneria Tissutale dell’A.O. Niguarda Ca’ Grande di Milano, l’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.
L’impegno di Vertical assorbe Fabrizio Bartoccioni a tempo pieno. Ma come è nato il suo contatto con la moda?
Nella mia attività di fundrising coinvolgo da sempre il mondo dello spettacolo con l’organizzazione di concerti, spettacoli teatrali, lotterie solidali e moltissimi altri eventi – racconta Fabrizio -. Il rapporto con la moda si è attivato grazie a mia sorella Giulia, ora responsabile di Iulia Barton che ha realizzato le prime sfilate in occasione delle edizioni di Alta Roma. Nel 2015 il successo della sfilata di moda inclusiva a New York che ha registrato il tutto esaurito nel prestigioso Lincoln Center Theater e nell’ottobre del 2016 la passerella di moda inclusiva all’Unicredit Pavillion di Milano. Nonostante l’esperienza acquisita, tuttavia non è facile organizzare, anche dal punto di vista logistico, una sfilata con le nostre caratteristiche”.

Moda Inclusiva

Da Fashion Change, libro di Connecting Cultures sulla moda consapevole

Non deve essere facile neanche abbattere le barriere sociali e portare il valore dell’inclusività in un sistema come quello della moda che è fondato sul mito dell’esclusività. Dove l’esclusività si traduce spesso non tanto nella selezione dell’unico e dell’inimitabile quanto nell’attività di emarginazione e di allontanamento di tutto ciò che non è perfettamente aderente a un’estetica convenzionale. Tuttavia i tempi stanno cambiando e la testimonianza è il patrocinio della Camera della Moda per  Milano Fashion Week con un rapporto di collaborazione che è destinato a diventare sempre più concreto.
Infatti la proposta di Iulia Barton è quella di una moda portatrice di una bellezza autentica e di un’estetica contemporanea, dove una protesi o una carrozzina diventano “estensione dell’abito” esaltando la personalità della modella che li interpreta sulla passerella.
Insieme a volti noti nel settore della moda inclusiva come Shaholly Ayers, modella con amputazione di Honolulu seguitissima sui social, alla nostra sfilata porteremo la creatività di fashion designer innovativi che non casualmente sono apprezzatissimi nello show biz – anticipa Fabrizio -. Come Angelo Cruciani, stilista richiestissimo tra i personaggi dello spettacolo in tutti i principali show, da X-Factor a Sanremo, che con la sua collezione Yezael ha vestito, tra gli altri, i Maneskin; Massimo Crivelli; Luigi Borbone tra i protagonisti di Alta Roma; Antonio Urzì con le creazioni futuristiche scelte da Beyoncé, Lady Gaga, Rihanna e Britney Spears per i loro show e che per la nostra sfilata ha ideato un outfit straordinario per la modella olandese Debbie Van der Putten, amputata al braccio destro e incinta di sette mesi; Giuseppe Fata con le sue spettacolari head sculptures adottate nelle sfilate dell’alta moda francese. Importante è anche il contributo dell’azienda ‘Able to enjoy’ che personalizzerà le carrozzine in base ai colori degli outfit”.

Moda Inclusiva

Ma nella moda inclusiva con quali criteri vengono selezionate le modelle?
“Con i criteri professionali di chi sta organizzando un evento di moda ma anche con la sensibilità di chi conosce molto bene la condizione della disabilità. La sfilata vede la partecipazione di 24 modelle inclusive di cui 18 in wheelchair e il resto con amputazioni. Poi, tra uomini e donne, altri 25 standing: alla fine saranno circa 50 modelli per 100-110 outfit. Con gli stilisti proporremo una via di mezzo tra una sfilata di moda e uno show con un messaggio di innovazione identificativo. La selezione delle modelle è dolorosa ma inevitabile. Una modella con disabilità che diventa professionista rappresenta un avanzamento culturale nel mondo della moda. Non vogliamo che la moda inclusiva sia un fenomeno di nicchia. L’accoglienza della disabilità si gioca anche sull’aderenza a regole estetiche che valgono per tutti. Durante i casting, il no a una modella provoca una sofferenza a livello personale ma rappresenta un obbligo se non possiedono i requisiti estetici richiesti a una modella standing. Altrimenti si possono scegliere molte altre professioni, non la modella”.
Cosa temi di più per questo evento?
Le criticità per un evento del genere sono molte. A livello sartoriale per esempio Milano è un banco di prova molto impegnativo. Abbiamo fatto già degli errori in passato e forse ne faremo ancora: del resto siamo i soli ad avere l’ambizione di coniugare la comunicazione della moda con il valore dell’inclusività e l’elemento della ricerca scientifica. Vogliamo farlo attraverso un percorso, non con le scorciatoie dell’apparizione spot di una star sportiva disabile in una sfilata di un grande brand o nello scatto isolato di una campagna pubblicitaria. Noi mettiamo in campo tutto il nostro know-how per un evento che vive uno dei momenti più significativi nel backstage, quando una ragazza che arriva in carrozzina, magari dalla Nuova Zelanda, viene trattata come una modella, truccata e vestita come un’indossatrice che si accinge a sfilare. In quel momento si verifica un grandissimo cambiamento, quello di una donna che porta dentro di sé una vita, una sensibilità, una femminilità schiacciate dalla disabilità e che ora tutti trattano da top model, perché sfilerà come una top model. La magia è tutta nei suoi occhi. E per noi è un processo di scoperta e di meraviglia analogo a quello che succede con le staminali nei laboratori scientifici finanziati da Vertical”.

Moda Inclusiva INCLUSIVE FASHION INDUSTRY
27 Febbraio 2018
ORE 18
Piazza Vetra 7, Milano

Il biglietto di ingresso, acquistabile sul posto, prevede una donazione minima di 19 euro.  I proventi della serata verranno devoluti  ai laboratori degli ospedali  Niguarda Ca’ Granda e San Paolo Hospital a sostegno della ricerca nel campo della rigenerazione dei danni al midollo spinale attraverso le nanotecnologie e l’utilizzo di cellule staminali. I fondi raccolti saranno destinati anche all’acquisto di nuove strumentazioni di laboratorio e per il sostegno delle risorse umane dei giovani ricercatori all’interno del team di studio.

3 Comments

  • Reply
    Paola
    21 Febbraio 2018 at 16:55

    Davvero interessante questo progetto, di cui non sospettavo nemmeno l’esistenza. Grazie. Penso di andare

  • Reply
    Tratto d'unione
    21 Febbraio 2018 at 9:34

    Grazie al tuo blog tocco con mano come Milano sia l’unica vera città italiana di “dimensioni” europee 🙂

    • Paola
      21 Febbraio 2018 at 9:47

      Grazie di cuore!

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