Milano

Après-coup: la ricerca del ‘900 perduto e… ritrovato

Après-coup

Après-coup, ovvero un bistrot-proscenio, con una galleria d’arte e uno showroom di moda e ricerca. Una formula originale e inedita nel quartiere di Porta Romana a Milano, caratterizzata da una suggestiva scelta di stile, dove l’ambientazione squisitamente deco del bistrot confluisce nella contemporaneità dello spazio espositivo artistico e delle collezioni di moda di Spazio Nur. Un contesto accogliente e raffinato dove insieme a una ristorazione curata e creativa, all’ospite viene offerta un’esperienza culturale ed estetica, da gustare recuperando il senso del tempo: il proprio, certamente, ma anche quello di un’epoca lontana e anche straordinariamente recente come la prima metà del ‘900, ricostruita attraverso arredi e dettagli, datati tra il 1890 e il 1940 e tutti rigorosamente autentici.

Après-coup

Ph. Lorella Usai

Après-coup infatti è un omaggio all’estetica, alla cultura, alla filosofia dei primi quarant’anni anni del ‘900, grande amore del suo fondatore, David Ponzecchi, uomo elegante, colto, affabulatore che ha aperto questo locale tanto speciale a ottobre del 2017. A 48 anni, dopo una brillante carriera da manager, Ponzecchi si è trovato nell’invidiabile condizione di potere decidere cosa voleva fare davvero nella vita. “Ho deciso di dare corpo ai miei sogni. Ma dovevo trovarne uno che potesse essere realizzato – si racconta-. Ho iniziato un lungo, appassionante, per certi aspetti anche doloroso percorso di introspezione. Il primo passaggio è stato il prendere atto che una delle esperienze più importanti della mia vita è stata la cultura e poi l’arte, in particolar modo l’arte dal ‘900 in poi. Mio padre era un manager e collezionista, mia madre, tedesca, ha fatto della cultura il suo fil-rouge esistenziale”.

Après-coup

Con David Ponzecchi. Ph.Lorella Usai

“Mi ha cresciuto leggendomi l’Iliade invece delle favole e per calmarmi, da bambino, mi faceva ascoltare La Mer di Debussy. Il primo libro scoperto nella biblioteca di famiglia furono le poesie di Rainer Maria Rilke con testo a fronte. Ho un ricordo ancora fortissimo dello stupore per una lingua che vedevo scritta per la prima volta, il tedesco, e l’emozione che mi destò il linguaggio poetico che in Rilke è particolarmente complesso. Un ricordo che mi è rimasto dentro come una sorta di impronta e che mi ha accompagnato fino alla vita adulta, alimentando desideri e nostalgie.   Questo mi ha portato a dire: il mio sogno è fare qualcosa nell’arte”.

Après-coup

Ph. Lorella Usai

La scelta del nome Après-coup è la testimonianza di questo processo di elaborazione: “L’après-coup (‘dopo il fatto’, ndr) è uno dei concetti pilastro del pensiero freudiano e consiste nel fatto che noi continuiamo a riscrivere i nostri ricordi. Après-coup rappresenta una dichiarazione di amore incondizionato ai primi quarant’anni del ‘900 ma visti da un uomo contemporaneo ed è il frutto del lavoro di persone contemporanee. Stiamo riscrivendo il ‘900: non saremo più quello che siamo stati un secolo fa ma voglio che questo posto sia uno stimolo al ricordo, alla sua rielaborazione, all’après-coup”.

Après-coup

Après-coup Arte. Opere Liana Ghukasyan.Ph. Lorella Usai

Il passaggio dal ‘900 alla contemporaneità è evidenziato da Après-Coup Arte, lo spazio espositivo che ospita sei mostre all’anno dedicate a pittori, fotografi, e scultori italiani e stranieri. Attualmente sono esposte le opere di Liana Ghukasyan, artista tedesca cresciuta in Armenia. La mostra, curata da Sarah Lanzoni, direttrice artistica di Après-Coup Arte, è in programma fino all’8 maggio 2018. “L’arte contemporanea è l’altra mia grande passione, un amore che, come il teatro che ha vita nel bistrot, doveva essere parte di questo progetto – racconta Ponzecchi -. Desideravo una galleria inclusiva, aperta a tutti gli amanti del bello, non necessariamente solo ai collezionisti. Un luogo da visitare senza l’assillo del tempo, coerente alla visione filosofica di questo spazio”.

Après-coup

L’opera di Elena Helfrecht e servizi da the d’epoca. Ph. Lorella Usai

Anche il bistrot è disseminato di opere d’arte, che però non sono in vendita. Tra queste una magnifica, inquietante fotografia di Elena Helfrecht, collocata sopra un vassoio con le rassicuranti teiere e tazze in porcellana che appare come una perfetta sintesi del progetto di Après-coup: “Uniamo un bistrot a una galleria d’arte contemporanea ma non vogliamo che il bistrot sia confuso con la galleria. Le opere d’arte sono esclusivamente di mia proprietà. Mi piace che siano di stimolo estetico per gli ospiti ma sono elementi di un salotto dove passare del tempo con amici, con chi si ama, con chi si vuole: si guarda teatro, si ascolta musica, si beve un the, si gusta qualcosa di buono dalla mattina alla sera”.

Après-coup

Ph. Lorella Usai

Le pièce teatrali e i concerti di musica jazz, ospitati nel proscenio, come avveniva nei cabaret  del ‘900, sono parte di un programma curato dalla responsabile Laura Tassi che riscuote già un ottimo consenso: “Durante il teatro non si mangia: il teatro è sacro. Proponiamo quindi la formula aperitivo più teatro. Lo spettacolo inizia di solito intorno alle 20. Si viene un po’ prima, ci si accomoda come in un salotto e poi si assiste alla pièce. Se lo si desidera, si cena in seguito. Durante l’evento, il locale diventa un setting teatrale e viene oscurato da tende nere”.

Après-coup

Dalla galleria allo Spazio Nur. Ph. Lorella Usai

Lo spettacolo dialoga con l’arte ma anche con la selezionata moda di Spazio Nur, la terza anima di Après-coup: “Tahereh Tolouian era titolare da una decina d’anni una boutique in Porta Romana dove in soli 40 mq ospitava teatro, reading, musica, proiezioni di film, performance. Si è unita al nostro progetto mantenendo il nome del suo brand e collabora con noi anche nell’organizzazione di eventi che coinvolgono tutte le identità del nostro locale, come la serata dedicata alla moda sostenibile che abbiamo ospitato qualche settimana fa”.

Après-coup

Francesco, barman. Ph Lorella Usai

Après-coupDifficile non farsi conquistare da Après-coup, un luogo che sembra portare indietro le lancette dell’orologio e che invece ci permette di vivere il meglio del nostro presente, recuperando il valore del tempo: “È stato forse rischioso aprire un posto così a Milano, perché Milano è la città della velocità e fermarsi rappresenta certamente un atto di coraggio. – conclude David Ponzecchi -. Questo non è solo un salotto, un teatro o un bistrot: è un cenacolo che vorrei accogliesse persone che hanno una sensibilità per questo senso del bello e per questo senso del tempo. Ed è una casa, dove la sera ci congediamo dagli ospiti con una stretta di mano”.

APRÈS-COUP
Via Privata della Braida, 5
Milano
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