Per Dora Zecchin, direttore creativo di Pence 1979, il tessuto è una passione scritta nel DNA. È innamorata delle stoffe che tocca e studia ogni giorno nell’azienda di famiglia nel cuore del Veneto, delle lavorazioni sperimentali che le rendono così particolari e uniche, della qualità del lavoro artigianali delle sue collezioni.
Ne parlerebbe per ore questa giovane donna, cresciuta tra i tessuti tinti e il denim realizzati dal padre Otello, precursore delle lavorazioni marmorizzate che sono state un must nella moda negli anni ’80. Ed è bello ascoltare dalle sue parole il racconto di un’azienda italiana che, non solo è sopravvissuta allo scorrere del tempo e agli alti e bassi delle mode ma ha rinnovato il brand di famiglia con una collezione che coniuga una solida esperienza nel settore del tessile con l’innovazione e nuove tecniche di manifattura.
“Mio padre dice sempre che abbiamo il sangue blu, inteso come indaco, il colore del denim – scherza Dora nell’intervista che mi ha concesso dopo la presentazione della collezioni FW 2018 nello showroom milanese dell’azienda -. Con i miei fratelli sono cresciuta tra le stoffe. La sperimentazione e la ricerca sono le prerogative della nostra azienda. In quasi quarant’anni abbiamo consolidato una solida reputazione nella lavorazione tessile, abbiamo una lavanderia interna e forniamo importanti marchi italiani”.
Laureata in Scienze della Comunicazione ed entrata in azienda con l’intenzione di seguire il settore commerciale, Dora si è presto accorta che la sua passione erano i materiali. La rinascita del marchio Pence 1979, da lei depositato investendo il denaro ottenuto come premio per la laurea, è opera sua: “Ho seguito per anni il prodotto per i clienti che ordinano i tessuti anche su nostra indicazione. A forza di lavorare per gli altri ho sentito forte il desiderio di creare una mia linea. Nel 2010 la decisione di rispolverare il brand di famiglia, aggiungendo ‘Revived’ al marchio ‘Pence’. Volevo comunicare che si trattava a tutti gli effetti di una rinascita e rivisitazione di ciò che era ‘since 1979’ ”.
La cifra distintiva delle collezioni Pence è la riproposta in chiave contemporanea dei capi classici della moda casual e l’attenzione quasi maniacale ai piccoli dettagli e alla rifiniture sartoriali.
Non a caso i primi modelli disegnati da Dora sono stati un paio di pantaloni chino caratterizzati da una balza in retina blu a contrasto e poi un cinque tasche con un particolare taglio sull’orlo che ora i suoi clienti chiamano “a morso di cane”.
Il primo lancio è avvenuto con una capsule nel 2009: solo cinque capi, per la donna e per l’uomo. “Ho sempre amato la moda maschile e mi è sempre piaciuto indossare capi da uomo – racconta Dora – Ma nel tempo mi sono appassionata anche alla moda femminile, tanto che la collezione, all’inizio al 50 per cento con quella maschile, ora occupa il 70 per cento della produzione. Nel mio lavoro di direttore creativo porto anche la mia passione per il cucito: ho iniziato a ricamare a cinque anni su insegnamento di una prozia. Ancora adesso realizzo personalmente i prototipi dei ricami che applicheremo ai capi”.
Caratterizzate da uno stile rilassato, per donne e uomini attenti alle tendenze della moda ma senza esserne ossessionati, le collezioni di Pence 1979 nascono dalla ricerca dei tessuti e delle materie prime: “Sono loro il mio punto di partenza – spiega Dora –. Adoro toccare, sporcarmi le mani, sperimentare. Accosto stoffe e colori come se lavorassi alla costruzione di un puzzle che alla fine si definisce e si dichiara: ecco, mi dice, io sono questo! Sono i tessuti che mi parlano”.
Anche la collezione SS 2018 ispirata a un mood vacanziero nei colori caldi del Sud America è nata così: “Ho seguito il richiamo della materia prima, dei freschi lana tinti in filo oppure in pezza, il cotone lino con i disegni macroquadro e a righe materasso o ancora tinto in capo dall’aspetto a sacco con microdisegno jaquard e le tele indaco. Ne è risultato un quadro variopinto che mi ha portato nelle calde atmosfere tipiche dei Paesi del Centro-Sud America e che ha dato il là alla collezione”.
L’energia di questa suggestione ha portato alla realizzazione dei ricami e delle lavorazioni declinati su capi dai tagli morbidi e rilassati, come i gonnelloni alle caviglie e gli avvolgenti maxi vestiti ma anche i pantaloni a vita alta e non, arricchiti da chiusure con il gancio e alamari in vita d’ispirazione militare. Una collezione che dialoga con quella dedicata all’uomo, ispirata ancora ad atmosfere sudamericane ma con contaminazioni british.
Il gioco sottile con la vestibilità maschile e dettagli femminili prerogativa dello stile Pence 1979, è presente anche nella collezione FW 2018, ispirata all’eleganza delle dive e dei divi degli anni ’30. Grande protagonista il pantalone a vita alta, realizzato con tessuti classici, come lane, velluti e cotoni. Il richiamo alla forma della silhouette, tipico dell’epoca, è riproposto in gonne, cappotti e pantaloni arricciati sul punto vita.
Molto presente anche la giacca, proposta in modelli a un solo bottone e doppiopetto. La denim capsule realizzata con tele giapponesi e italiane è arricchita da stelline ricamate che si mescolano a patch con diversi tipi di tessuti. Sono il contributo alla collezione di Vasco, il bimbo di Dora, che a soli sei anni mostra già una forte inclinazione per la moda: “Aveva 15 giorni quando l’ho portato in ufficio con me e sta crescendo in azienda. Ieri ha giocato fino a sera inoltrata disegnando con i pennarelli sul tessuto. È molto contento che le sue stelline siano state inserite nella collezione – dichiara Dora con orgoglio di mamma – ma non è del tutto soddisfatto del risultato: sono stata rimproverata perché i colori non erano fedeli al suo disegno originale! Gli ho spiegato che la resa dei colori sul tessuto può essere diversa…”.
PENCE 1979
Cona, Venezia
Via Valletta 1/a loc. Cantarana
pence1979@cpasrl.com
2 Comments
Pendolante
25 Maggio 2018 at 11:48mi piacciono molto
Paola
24 Maggio 2018 at 16:30Tutto stra-chic!