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Sustainable Thinking, la mostra al Museo Ferragamo

Sustainable Thinking,

Il grande tema della sostenibilità, tra i più importanti per la visione del nostro futuro, raccontato attraverso il mondo della moda: gli abiti, i tessuti, le soluzioni innovative, le creazioni ma soprattutto le persone che le hanno pensate e realizzate. Sustainable Thinking, la mostra al museo Salvatore Ferragamo che ho visitato durante un recente soggiorno a Firenze, si propone come un appassionante percorso nello scenario – variegato e complesso – di una moda alla ricerca di una nuova identità, un nuovo modo di essere e non solo di apparire. Una moda liberata dagli stereotipi che da sempre la obbligano a una frivolezza vuota, a una condizione di indifferenza e distanza da tutto ciò che affligge gli uomini e il mondo.

Sustainable Thinking

Il monitor touch screen nella sala introduttiva

Sustainable Thinking

Invasion, di Pascale Marthine Tayou

Una moda che non vuole più isolarsi nella mera dimensione del lusso per entrare a far parte del grande dibattito mondiale sulla sopravvivenza del nostro pianeta, assumendosi le proprie responsabilità e attivandosi in favore del cambiamento.
Nei suggestivi spazi del Museo Ferragamo la moda sostenibile si racconta attraverso la riflessione di artisti, fashion designer, imprenditori tessili alla ricerca di un’estetica che sia espressione di una visione etica del mondo, di una produzione che sia rispettosa dell’ambiente, delle donne e degli uomini che lo abitano.

Il percorso espositivo si sviluppa attraverso 10 sale tematiche che mostrano materiali, opere e abiti recenti, spesso appositamente ideati per l’evento, realizzati con materiali organici, lavorazioni di riciclo, tessuti e tecnologie all’avanguardia ottenuti da alimenti di scarto.

Sustainable Thinking

Stella Hicks, Satellite Interplanetaire: fibra di lana colorata su tavola tonda

Gli artisti, le aziende produttrici di tessuti e di filati e i fashion designer invitati propongono una pluralità di sguardi focalizzati su processi di produzione alternativi, impiegando le nuove tecnologie al servizio di una creatività che non viene mai meno alla ricerca della bellezza, profondamente insita nel senso della moda.

Sustainable Thinking

Le t-shirt tinte con la grafite di Wrad

La mostra ha inizio nella sala dedicata all’Ambiente e alla Sostenibilità  dove un grande  monitor touch screen permette di visionare immagini e filmati sul mondo produttivo della moda e sulle soluzioni in atto per ridurne l’impatto ambientale. Presente nello spazio introduttivo l’installazione Invasion, realizzato appositamente dall’artista Pascale Marthine Tayou per Sustainable Thinking. L’opera, analogamente all’inquinamento causato dalla plastica, sembra invadere lo spazio del museo con un denso fumo multicolore prima di condurre il visitatore davanti a un omaggio a Joseph Beuys la cui produzione artistica è sempre stata indirizzata alla ricerca di un’armonia profonda tra gli uomini e la natura.

Sustainable Thinking

Energy Spill di El Anatsui: fili di alluminio, rame e tappi di bottiglia

La mostra si articola poi di sala in sala, seguendo il filo conduttore naturale che unisce nel percorso il lavoro di artigiani, fashion designer e artisti fino all’ultimo spazio dedicato alle fibre naturali, una chiusura ideale di un percorso iniziato con una denuncia dell’inquinamento ambientale e conclusosi con un ritorno alla natura e al contatto con la Madre Terra.

Sustainable Thinking

Nella sala dedicata a Salvatore Ferragamo: l sandalo Rainbow Future, creato nel 2018 e ispirato al sandalo Rainbow nel 1938 per l’attrice Judy Garland

Di grande impatto l’ambiente dedicato a Salvatore Ferragamo, con 77 favolose scarpe, create soprattutto negli anni trenta e quaranta, con qualche eccezione degli anni cinquanta: un omaggio alla passione per i materiali che ha accompagnato il lavoro di Ferragamo sin dai suoi esordi negli Stati Uniti, utilizzando, oltre ai pellami e alle tomaie ricamate, i materiali più poveri come la carta, la corteccia d’albero, la rafia, la pelle di pesce, il cellofan.

Sustainable Thinking

Aerocene, il video di Tomás Saraceno: progetti di volo che impiegano esclusivamente correnti termiche naturali per far sollevare strutture più leggere dell’aria

Sono moltissimi i nomi, le aziende, le personalità coinvolte in Sustainable Thinking: da appassionata di moda sostenibile vi ho trovato tutti i protagonisti più noti e ne ho scoperto di nuovi.

Sustainable Thinking

L’abito modulare di Flavia La Rocca permette 30 combinazioni diverse

Il progetto di Stefania Ricci, Direttore del Museo Salvatore Ferragamo e della Fondazione Ferragamo che ha ideato la mostra con la curatela di Giusy Bettoni, Arabella S. Natalini, Sara Sozzani Maino e Marina Spadafora mette in luce una coralità di pensieri, sguardi, creazioni, studi e ricerche che raccontano la moda sostenibile non come un’utopia ma come una realtà fatta di persone che si prendono cura del futuro a cominciare dal presente. Il cambiamento è già in atto ed è portatore di una nuova bellezza che, nella mostra Sustainable Thinking trova, finalmente, un immaginario.

Sustainable Thinking

Studio 189, Multicolour Masquerade: tercel, cotone ricalco, cotone biologico, Pinatex


Sustainable ThinkingSUSTAINABLE THINKING
Museo Salvatore Ferragamo
Palazzo Spini Feroni, Firenze
12 aprile 2019 – 8 marzo 2020
Orario: 10-19,30
Biglietti: Intero 8 euro,  Ridotto 5 euro
Il progetto espositivo prosegue fino al 4 luglio nella Sala delle Udienze di Palazzo Vecchio e al Museo Novecento

1 Comment

  • Reply
    Paola Bortolani
    20 Giugno 2019 at 11:39

    Domani inizia un progetto di Mani Tese volto a sensibilizzare l’impatto ambientale e sociale della moda (ci farò un po’ di volontariato). Molto bello che qualcosa si muova dalla’alto

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