Con Benedetta Barzanò, prima di parlare della sua collezione di gioielli e accessori Benbar, per una mezz’ora buona chiacchieriamo di ballo, poi di yoga ma anche di sci, infine di tennis e delle deliziose fragole con panna di Wimbledon. Ha tanti interessi e passioni questa bella signora dai capelli ribelli e dal vitino di vespa mantenuto intatto nonostante la maternità di ben quattro figli, tutti maschi e ormai cresciuti. La incontro nello studio collegato all’appartamento di famiglia, dove le sue creazioni dialogano con le grandi illustrazioni di Enrica Mannari.
Nata a Bergamo, Benedetta vive a Milano dagli anni dell’università dove si è laureata in architettura quando era già una giovane mamma. La cura dei figli e della famiglia è stata preponderante fino a 15 anni fa quando nel corso di un’estate al mare a Forte dei Marmi, assecondando i giochi dei figli che si divertivano a fare braccialetti da vendere in spiaggia, ha riscoperto la passione per le perline intrecciate al telaio che aveva coltivato da piccola: “Sono tornata a casa con la voglia di riprendere il contatto con quella creatività, sperimentando l’intreccio di altri materiali come l’argento – ricorda Benedetta -.Volevo capire cosa fare ed ho cominciato a cercare orafi nella zona del centro di Milano dove abito, trovando così i primi fornitori. All’inizio assemblavo elementi già preformati, poi l’incontro con un nuovo orafo mi ha introdotto alla lavorazione con la cera persa: e lì sono impazzita! Ho iniziato a modellarla a casa con le mani, creando i primi prototipi e a fare le fusioni. Desidero che il lavoro manuale sia evidente e che i miei oggetti abbiano un richiamo materico che ne racconta l’unicità della lavorazione artigianale”.
I gioielli di Benbar sono realizzati in bronzo, ottone, argento ma anche in oro, su richiesta. Le forme sono ispirate alla natura e all’arte e creano una collezione eclettica eppure riconoscibile: “Mi piace l’idea della mobilità e della fluidità, mi piacciono gli intrecci e i nodi che ricordano la maglia, cerco il movimento e la morbidezza. Amo il cerchio segnato dalle righe che ho elaborato anche per il mio logo. E poi i sassi che si trovano in riva al mare, i fossili, le spirali ma anche i quadrifogli che diventano libellule o le gocce d’acqua che si allungano, creando suggestioni che hanno libera interpretazione. Mi hanno ispirato anche le opere di Matisse”.
Benedetta osserva e poi disegna e poi modella a mano i singoli elementi che da soli o uniti tra di loro diventano anelli, bracciali mobili, collane, orecchini ma anche fermagli per i capelli e spille. “Mi piace molto la fase delle creazione, non mi fermerei mai! Lo devo fare per razionalizzare l’offerta di Benbar ma quello degli accessori è un settore molto stimolante”.
Benedetta lo sta esplorando con una bella collezione di borse, inaugurata la scorsa estate con un modello in paglia di Firenze caratterizzate da rifiniture gioiello che riprendono la forma del cerchio: “Un fornitore di pelli mi ha segnalato un laboratorio artigianale dove all’inizio mi sono rivolta per la realizzazione delle cinture per poi scoprire che facevano borse stupende. I materiali e le lavorazione sono made in Italy, anzi, made in Milano. Creo le borse che vorrei. Raccontano la mia voglia di uscire o di andare a ballare e infatti il modello più grande è abbastanza capiente per contenere le scarpe da ballo, ma anche l’occorrente per un weekend al mare. Quest’inverno ho inserito una modifica comodissima che permette di infilare la borsa nel trolley. Le fodere di seta degli interni sono tutte diverse. Non c’è un esemplare uguale all’altro. Poi ci sono pochette di ogni misura, anche pelose, di tanti colori, compreso il maculato”.
Mentre ne parliamo, Benedetta apre scatole su scatole e me le mostra ad una ad una: sono veramente carine, verrebbe voglia di indossarle subito scegliendo il colore più adatto all’outfit del giorno. Lei trova perfetta un modello verde da accostare al mio completo azzurro, ma mentre ne parliamo provo una pochettina con il pelo con un allegrissimo tono di fucsia e la trovo irresistibile. “Non ci crederai ma è adattissima anche alle giornate al mare – mi assicura -. Contrariamente alla pelle non rischia di macchiarsi anche al contatto di qualche spruzzo d’acqua”.
Invece le credo, perché Benedetta sperimenta tutte sue creazioni: “Sono una persona pratica e dinamica e mi piace creare accessori funzionali e versatili per la mia vita di tutti i giorni: per esempio i Benbar Circus, pensati come fibbie delle cinture, sfilati dalla striscia di pelle diventano ferma pareo o anche ciondoli da indossare la sera, così come le borse capienti che piegate diventano delle pochettone”.
E mentre mi guardo intorno per le ultime foto, Benedetta mi mostra l’ultimo lavoro, la fibbia griffata Benbar per il calzaturificio artigianale Chimar. C’è da scommettere che lei adora i mocassini…
Le creazioni di Benbar sono sul sito benbar.it, sul profilo Instagram e Facebook
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