Storie

Michela Taccola di Faceboost: la tester della medicina estetica

Michela Taccola

Michela Taccola è una tester della medicina estetica. Descrive e prova in prima persona sul suo sito Faceboost e sui social tutti i trattamenti a cui si sottopone, mostrandone gli effetti sulla sua pelle. Ne ha eseguiti a decine, dal botox ai filler, ai peeling, ai laser: il lunghissimo elenco, in ordine alfabetico, è sul suo sito. Ne parla da divulgatrice, in articoli molto dettagliati, con l’enunciazione tecnica e scientifica delle proprietà dei prodotti o dei trattamenti, le foto e video che ne documentano l’esecuzione, con tanto di aghi e cannule sotto la pelle, gonfiori, arrossamenti post trattamento e risultati finali.

Quelli sul suo volto e sul suo corpo sono notevoli: a 57 anni Michela Taccola ha un viso levigatissimo e un fisico molto tonico. In tutta franchezza: nonostante la quantità di trattamenti non ha l’aria da rifattona, semmai un aspetto senza tempo. Diciamo che se non la conoscessi mi sarebbe difficile darle un’età. Non so se questo sia un bene o un male. Su questa domanda probabilmente lei ed io non saremmo d’accordo. Quello che so è che stimo Michela e che se mai decidessi di fare un trattamento di medicina estetica, chiederei senz’altro consiglio a lei.

La seguo da qualche anno e l’ho conosciuta di persona in uno degli incontri tra donne over attive sui social di cui entrambe facciamo parte. È una donna brillante, sicura di sé senza spavalderia, che porta avanti il suo singolare percorso di bellezza con una convinzione e una dedizione ferrea.
Inutile con lei impostare teorie sulla bontà dell’invecchiamento e l’accettazione serena del tempo sulle quali discutono tanto le donne della nostra generazione. Michela rispetta la ragioni di tutte ma non la vede affatto così ed è convinta che cercare di accompagnare lo scorrere del tempo e vedersi bella davanti allo specchio la faccia stare bene con se stessa e sia un suo diritto. Non vuole influenzare nessuno: semplicemente chi è interessato alla medicina estetica trova nel suo sito e nei profili social le informazioni utili. Il suo è un racconto da paziente ma la sua ricerca e il suo studio vengono apprezzati anche nell’ambiente medico: da anni è invitata non solo come auditrice ma più spesso come relatrice e docente ai principali convegni di medicina estetica e in sedi accademiche.
L’ho intervistata in una lunga conversazione al telefono nei giorni scorsi. Tra le varie cose ho scoperto che Michela è laureata in economia e commercio e che ha portato avanti una carriera in università per anni prima di rinunciarvi per impegni famigliari verso marito e figli. 

Michela Taccola

Partiamo da Faceboost: quando l’hai aperto?
Sei anni fa, come reazione a un trattamento estetico mal riuscito. Dopo i 50 anni nonostante lo sport assiduo, l’attenzione all’alimentazione e la cura per la mia persona ho notato che la pelle perdeva tono e ho pensato di ricorrere alla medicina estetica. Dopo qualche peeling e dei filler, il disastro delle labbra deturpate da una dose eccessiva di acido iarulonico, iniettata da un medico inesperto. Ho trascorso mesi tremendi, nei quali mi sono vergognata di me stessa, non solo per motivi estetici ma anche per essere stata così sprovveduta. Ho atteso più di un anno e mezzo prima che le labbra si normalizzassero. Purtroppo non hanno più ritrovato la forma originaria: dagli ultimi studi si è evinto infatti che l’acido iarulonico non si riassorbe mai completamente ma rimane per una percentuale del 10 per cento. Quell’incidente mi ha portato a capire quando fosse necessaria una maggiore informazione sulla medicina estetica. Mi sono messa così a studiare i trattamenti e i prodotti in circolazione, a cercare dei medici che fossero eticamente corretti, non solo preparati scientificamente. Poi, ispirata dalle amiche che nel frattempo mi chiedevano consigli sul tema, ho deciso di mettere in rete le informazioni che avrei voluto trovare: ho pensato a una donna che, come un’amica fidata e competente, mi relazionasse sulla sua esperienza con un determinato trattamento. Faceboost è nato per fare un po’ d’ordine in un settore dove, insieme a pazienti sprovvedute, ci sono anche medici ciarlatani. Io non sono un guru e tantomeno un’influencer: non voglio che la gente penda dalle mie labbra. Voglio dare informazioni affidabili e veritiere che ricavo attraverso le mie ricerche, intervistando gli specialisti affinché poi ognuno possa fare scelte libere e consapevoli sul proprio  corpo e sulla propria pelle”.

Nel tuo blog parli anche di chirurgia plastica: a quante operazioni ti sei sottoposta? 
“La rinoplastica a 28 anni, poi a 39 anni un primo intervento di mastoplastica additiva che ho ripetuto nel giro di due anni perché sebbene riuscito dal punto di vista chirurgico, il risultato era troppo innaturale. In quell’occasione mi sottoposi anche a una blefaroplastica. Con il senno di poi ero troppo giovane e avrei potuto attendere un po’ ma li ho affrontati con l’incoscienza dell’età”.

Pentita?
“No, avrei solo dovuto essere più informata. Oggi con quello che ho appreso anche ai congressi, sono consapevole dei rischi: quando si verificano i problemi, nella chirurgia estetica non sempre sono rimediabili”.

Provi molti trattamenti di medicina estetica e li mostri sui social con tanto di aghi che penetrano sotto la pelle. Ammetto che spesso io ne sono impressionata… ma non hai mai paura? 
“No, ho un buon rapporto con il dolore e faccio solo interventi di cui sono convinta mostrandoli in tutte le fasi successive per divulgazione. Su Instagram c’è una disinformazione pazzesca, sono pubblicizzate pratiche come se fossero facili, veloci e innocue, senza effetti collaterali. Non è affatto così e spesso le foto sono taroccate. Nessun intervento è innocuo, può essere soggetto a complicanze dipendenti dalla tolleranza alle sostanze iniettate, all’esperienza dello specialista. Siamo tutti diversi e non è detto che ciò che funziona su un viso e un tipo di pelle funzioni sulle altre”.

Allo specchio

Quali sono secondo te i trattamenti più consigliati?
“Il mio primo articolo sul blog si intitolava: Prima regola curare la pelle e ne sono tutt’ora convinta. Anche senza ricorrere ai filler, la pelle secca e trascurata migliora con un buon peeling eseguito con prodotti medicali e cure domiciliari e si ha un bel miglioramento anche per inestetismi come le macchie e la microrugosità superficiale. Poi bisogna seguire regole base come la protezione al sole, la cura dell’alimentazione, la pulizia costante della pelle. Certo, alla fine la ruga profonda arriva inesorabile perché si invecchia: su quello non c’è scampo”.

Ma tu quanto tempo dedichi al tuo aspetto?
“Poco. Vado in palestra un’ora tutti i giorni, un’abitudine irrinunciabile non solo per i benefici fisici ma soprattutto per quelli mentali. Poi mi lavo il viso, metto la crema e mi trucco. La sera la routine di pulizia è un po’ più lunga di quella mattutina. Non uso prodotti di profumeria ma solo quelli farmaceutici o che si acquistano presso studi medici perché hanno una concentrazione di principio attivo importante”. 

E quanti trattamenti fai di medicina estetica?
“Vado dai medici estetici un pomeriggio a settimana. Una volta curo il corpo, una volta le mani, l’altra il viso e così via. Ieri ho fatto una seduta di carbossiterapia che aiuta molto la circolazione, un peeling alle mani e poi un filler non a base di acido iarulonico da iniettare una volta l’anno, poi un trattamento di biorivitalizzazione al contorno occhi”.

Parecchia roba…
“Il tutto non è durato più di un’ora. Comunque la medicina estetica è come la palestra: se pensi di farla una volta all’anno sei fuori strada”.

Senti, ma come commenta tuo marito questa tua attività? 
“Mio marito è dotato di un forte senso estetico e mi incoraggia a tenermi in forma ma è contrario che mi sottoponga a interventi ad alto rischio di effetti collaterali. Al lifting per esempio sarebbe contrario”.

Lo faresti?
“Lo potrei anche fare, certo. Non pongo limiti. Se non mi piacessi più e mi accorgessi che non riesco più a contrastare l’invecchiamento con la medicina estetica, allora potrei anche farlo, magari non oltre i 70 anni”. 

In questa intervista parliamo tanto di anni: ma qual è l’età nella quale ti sei sentita più bella?
“Bella non so dirti… diciamo che dai 40 anni in su ho cominciato ad acquisire una nuova consapevolezza. Ho cominciato a capire che la perfezione a cui puntavo quando ero giovane non esiste e che è inutile rincorrerla. Meglio cercare di migliorare tenendo conto della nostra natura e della nostra struttura”. 

Tra articoli, dirette sui social e stories  Faceboost è diventato un  lavoro?
“Per l’impegno certamente. Prima di scrivere un articolo mi documento molto, spendendo per l’acquisto di libri o l’accesso a contenuti per addetti ai lavori. Non prendo in considerazione creme di profumeria e provo solo prodotti medicali di marchi di cui mi fido. Non accetto collaborazioni con medici che mi chiedono dirette a caso. Non riesco a portare avanti questa attività per soldi perché gli argomenti che tratto sono troppo delicati. Ci tengo a dirlo: non sono una promoter né un’influencer solo perché sono sui social”. 

Make up

Il ricorso alla medicina o alla chirurgia estetica è ancora un tabù. La gran parte delle persone che vi ricorrono non lo ammette per il timore del giudizio degli altri. Che cosa ti dicono le donne? Che commenti ricevi sul tuo blog?
“Molto buoni, sono tutte soddisfatte delle informazioni che diffondo anche perché c’è ancora tanta ignoranza e confusione tra i diversi trattamenti. Per sfatare uno degli ennesimi luoghi comuni, dai dati di Google Analytics, il 45 per cento di chi mi legge ha un attestato di laurea. E’ rarissimo che riceva critiche. E poi diciamo una verità: tanti moralismi sul ricorso ai ritocchini cadrebbero se i trattamenti fossero gratuiti, non trovi?”.

Sì, sono d’accordo. E così arriviamo alla domanda delle cento pistole: quanto spendi per il mantenimento estetico? 
“Tanto: tra i 5 e i 6mila euro l’anno ma mi sottopongo a molti trattamenti. Si può spendere anche meno e mantenersi comunque bene. Però ci terrei che tu scrivessi una cosa molto importante per tutte le persone che vogliono provare la medicina estetica. E cioè che prima di intraprendere un trattamento, bisogna fissare un budget e stabilire con lo specialista quale possa essere la spesa mensile. Magari i risultati non vengono in tempi rapidi ma si ottengono comunque con un investimento economico certo”.

Michel Taccola

Ma i medici sono disposti a instaurare con la paziente queste modalità di rapporto? 
“Quelli seri sì, perché sono anche consapevoli che questi comportamenti favoriscono la continuità di una manutenzione che è indispensabile: la frequenza alla medicina estetica deve essere almeno mensile”.

Michela, ho tenuto questa domanda per ultima perché è un po’ provocatoria: cosa c’e dietro questa tua lotta contro il cambiamento? Perché vuoi che tutto rimanga fermo così?
“Fermo così? Magari! Non si può fermare il tempo ed è un’illusione pensare che ci riesca la medicina estetica. Al massimo si può invecchiare con grazia, ma si invecchia… purtroppo questa è la verità!”.

Il sito di Michela Taccola è Faceboost.
La trovate anche su Facebook e su Instagram.


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