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Alla Triennale il nuovo Museo del Design Italiano

Museo del Design Italiano

È stato inaugurato alla Triennale in occasione di Milano Design Week il Museo del Design Italiano. Un’istituzione attesa da tempo che mancava tra le offerte culturali della città, riconosciuta come la capitale morale del design nel mondo.
Il progetto, ambizioso e voluto dal presidente della Triennale Stefano Boeri che ne ha affidato la direzione artistica a Joseph Grima, è attualmente nella fase iniziale e si concluderà nel 2022 quando troverà una collocazione definitiva in una nuova area di 6000 mq che conterrà tutta la collezione della Triennale, ora di 1600 pezzi. Il progetto del Museo del design Italiano si evolverà quindi in un percorso a tappe, organizzato con una narrazione cronologica.

Museo Italiano del Design

Superleggera di Giò Ponti per Cassina, 1955

Il primo episodio di questa storia a puntate va in scena al piano terra del Palazzo dell’Arte e affronta il periodo dal 1946 al 1981, anni di massima influenza del design e dei designer italiani nel mondo.
Su una superficie di 1300 mq sono esposti circa 200 oggetti dal primo dopoguerra, al miracolo economico fino ai primi anni Ottanta, quando l’arrivo sulla scena di nuove correnti come Memphis diede avvio, in Italia e nel mondo, a una nuova era nella produzione del design.

Museo Italiano del Design
L’allestimento dell’esposizione è volutamente semplice e lineare per dare massimo risalto agli oggetti ma anche al periodo storico e al contesto nel quale sono stati concepiti, ideati e realizzati. Il visitatore è condotto lungo i primi trent’anni della storia del design in un spazio quasi neutro, definito dai volumi degli oggetti rappresentati e dalle timeline che scorrono sulle pareti chiarissime.

Museo Italiano del Design

La Olivetti Valentine di Ettore Sottsass e Perry A. King, 1968

E’ facile così individuare e riconoscere i pezzi iconici che hanno arredato le nostre case e i nostri spazi di lavoro e che hanno formato il  gusto dell’abitare e del vivere in Italia e nel mondo: dal poetico Pranzo in piedi di Fornasetti del 1951, alla sedia Superleggera di Giò Ponti per Cassina nel 1955, dalla lampada Arco disegnata da Achille e Piergiacomo Castiglioni per Flos nel 1962, al calendario perpetuo (Formosa) di Enzo Mari per Danese nel 1963, alla Sacco di Piero Gatti per Zanotta nel 1968 (“la poltrona di Fracchia“), dalla radio Brionvega disegnata nel 1962 da Zanuso e Sapper  ma anche i Moon Boot di Giancarlo Zanotta del 1970 per Tecnica ispirati all’atterraggio sulla Luna del 1968 e così via fino alla poltrona Proust di Alessandro Mendini  e a Casablanca di Ettore Sottsass.

Museo Italiano del Design

Gaetano Pesce, UPC_6, 1969, B&B Italia e Sacco di Piero Gatti per Zanotta, 1968

Museo Italiano del Design

Poltrona Joe, 1970; Parentesi Achille Castiglioni, 1970, Flos; Sciangai, 1973
Zanotta. ph Di Ioia

Accanto ai pezzi esposti è a volte presente un telefono Grillo (Marco Zanuso e Sapper, 1966 per Siemens) : basta selezionare all’apparecchio telefonico il n. 1 per ascoltare le storie dei progetti dalle voci dei designer che lo hanno ideato.

Museo Italiano del Design

Papillon, Guido Rosati, 1972, Giovannetti; Rosso Cactus, Drocco e Mello, 1972, Gufram

Per i conoscitori di design l’esposizione, sebbene in versione ancora incompleta, è imperdibile ma anche per coloro che non sono grandi esperti la visita al Museo Italiano del Design rappresenta l’occasione di un ripasso nella nostra storia del quotidiano e un motivo di riflessione su come la creatività e l’inventiva dei designer e delle aziende italiane abbiano esaltato e definito in maniera ancora oggi tangibile l’immagine del nostro Paese nel mondo.

Museo del Design Italiano

Casablanca di Sottsass e Tavolo con Ruote di Gae Aulenti. Ph. Gianluca di Ioia

L’esposizione si chiude con una grande immagine in bianco e nero, scattata in occasione dell’inaugurazione della mostra Memphis in via Manzoni, a Milano. Era il 19 settembre del 1981. La narrazione della storia del Museo del Design Italiano parte II riprenderà da lì.

MUSEO DEL DESIGN ITALIANO – Parte I
Palazzo della Triennale
viale Alemagna 6, Milano
www.triennale.org
Orari apertura: Martedì-domenica, ore 10.30-20.30
Biglietto Museo del Design Italiano + XXII Triennale di Milano Broken Nature: 18 euro (intero) / 14 euro (ridotto)
Apertura al pubblico: 9 aprile 2019

Museo del Design Italiano

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